Il Centro Flora Autoctona opera in un settore molto specifico, con idee ed attività innovative. Anche per questo motivo, si è quasi subito posto il problema della certificazione del materiale vegetale autoctono da esso trattato e distribuito a terzi, e a questo proposito si è rivelata necessaria l’ideazione e la realizzazione di un’adeguata etichettatura delle piante e delle sementi.
Dopo un primo esame della situazione normativa, le forme di garanzia e gli obblighi formali già vigenti, sono state ritenute insoddisfacenti, sia in merito alla tracciabilità del materiale, sia in riferimento all’autoctonia dello stesso. Si è pertanto individuato un percorso di certificazione articolato nelle seguenti tre fasi:
definizione, ai fini applicativi specifici, dell’autoctonia delle specie e della possibilità di utilizzo del materiale vegetale trattato in aree o ambienti non esattamente coincidenti con quelli di provenienza;
realizzazione di un’etichetta ambientale di tipo II (UNI EN ISO 14020).
Nell'etichetta ambientale di tipo II sono indicate sia l’area cartografica sia le condizioni ecologiche entro le quali riteniamo possibile l’utilizzo della pianta contrassegnata, unitamente ad altre informazioni di specifico interesse. L’etichetta inoltre riporta: l’indicazione della zona biogeografica desunta dalla direttiva 92/43/CEE; l’individuazione della “Zona omogenea dal punto di vista ecologico” secondo Ducci & Pignatti (2004); il codice identificativo della “Regione ecologica” e della “Regione pedologica” di provenienza come risultante dal “Database georefenziato dei suoli europei” elaborato da parte dello European Soil Bureau.