Il Centro Flora Autoctona si è sviluppato aggregando progressivamente diversi enti attorno all’idea originaria definita dal Parco del Monte Barro, con il proposito di promuovere collaborazioni tra le eccellenze già presenti sul territorio lombardo. Per questa ragione nelle fasi iniziali al CFA hanno aderito, oltre a Regione Lombardia, nell’ordine l’Università degli Studi dell’Insubria, la Fondazione Minoprio e l’Università degli Studi di Pavia, ciascuno con precisi compiti in relazione alle specifiche competenze.
Enti afferenti al CFA nel corso degli anni
Con il passare degli anni, il CFA ha instaurato rapporti con altri enti pubblici e strutture private anche al di fuori della Lombardia, attivando progetti finalizzati al raggiungimento di obiettivi condivisi; tra questi si ricordano le collaborazioni con le Università degli Studi di Milano, Milano-Bicocca e Ca’ Foscari di Venezia, con Assofloro Lombardia e il Distretto Florovivaistico Alto-Lombardo, la Fondazione Fojanini di Studi Superiori, numerosi Parchi Lombardi.
Dal punto di vista amministrativo, il Parco Monte Barro presiede al coordinamento e alla gestione generale di tutte le attività, nonché alla promozione della didattica e della divulgazione legate ai temi della biodiversità. Nella sede centrale del Centro Flora Autoctona, presso Villa Bertarelli in Galbiate (LC), un ricercatore sovrintende a tutte le attività del CFA e gestisce direttamente le strutture lì collocate: il Laboratorio per la Conservazione della Biodiversità, la Banca del Germoplasma delle Piante Lombarde, la serra per la propagazione delle piante, il tunnel di acclimatazione, le aiuole per coltivazione e gli allestimenti didattico-espositivi. Il direttore del Parco ha la responsabilità tecnica e di coordinamento di tutte le attività del CFA, mentre le funzioni amministrative spettano al Consiglio di Amministrazione del Parco stesso.