La germinabilità del fiorume
Tenendo conto dei parametri sopra descritti ed in particolare del contenuto in semi per unità di peso, è pertanto possibile calcolare una densità di semina teorica opportunamente compensata per tener conto di un’eventuale ridotta germinabilità dei semi, e successivamente seminare una quantità nota di fiorume integro (semi e materiale inerte). La semina può essere effettuata in terriccio universale in un tunnel all’aperto, protetto da rete antigrandine e irrigato regolarmente, seminando la miscela di sementi in seminiere di plastica di dimensioni note con terriccio, predisponendo varie repliche a scopo statistico. A un mese dalla semina si effettua il conteggio delle plantule in ciascuna replica, all’interno di 3 aree di superficie nota e distinguendo tra monocotiledoni (specie graminoidi s.l.) e dicotiledoni: Il valore medio definisce il numero di plantule totali presenti per unità di superficie, che viene utilizzato per calcolare la densità ottimale di semina del fiorume considerato. Queste prove di germinazione vengono eseguite in genere in autunno o in primavera, e non risultano particolarmente onerose; sono certamente meno precise rispetto ai test di laboratorio, visto che ad esempio le condizioni ambientali non sono rigorosamente controllate. Tuttavia i risultati sono buoni e sufficientemente ripetibili, come dimostrato da prove effettuate sui medesimi campioni di fiorume in periodi diversi.
È interessante notare che mediamente le prove di germinazione effettuate secondo questa procedura dal CFA, hanno portato alla germinazione di circa 8.000 plantule al metro quadro, con valori massimi intorno alle 30.000 plantule al metro quadro. Per quanto riguarda la densità ottimale di semina, i valori medi si attestano su 20 g/mq, una cifra del tutto comparabile con le densità consigliate per i miscugli commerciali.
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