Il prato donatore di fiorume
La produzione di fiorume di qualità nasce da un prato donatore di qualità, perché i semi raccolti non possono che arrivare da un prato ricco di specie autoctone con buone caratteristiche genetiche e fenologiche. Un prato donatore deve pertanto:
Un aspetto importante per la qualità del prato donatore è la totale assenza di specie alloctone, ovvero di quelle specie che sono estranee alla nostra flora e che sono giunte nel nostro territorio solo grazie all’intervento diretto, intenzionale o accidentale, dell’uomo. Questa condizione è necessaria per l’ovvio motivo di non favorire ulteriormente la diffusione delle specie invasive attraverso la semina del fiorume.
Vari ricercatori hanno proposto indici di qualità da attribuire ai prati, attribuendo alle specie un punteggio positivo o negativo a seconda degli aspetti considerati. In Lombardia viene attualmente utilizzato un indice di qualità messo a punto dai ricercatori dell’Università degli Studi dell’Insubria. La qualità di un prato donatore non è necessariamente costante nel tempo, ma può migliorare o peggiorare ad esempio per l’ingresso spontaneo di nuove specie, modifiche nelle modalità di gestione (irrigazione, concimazione, disturbo, ecc.), cambiamenti climatici. La qualità di un prato donatore può anche essere migliorata attivamente, attraverso la semina o la messa a dimora specie di pregio, ovvero specie autoctone proprie della vegetazione e del territorio considerati.
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