CFA - Centro Flora Autoctona
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Sementi e fiorume

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Fiorume 2.0​

Fior.e.Forma

Progetto Fiorume

Prà da Smens
Fiorume

I nostri nonni sapevano che la parte più fine del fieno è molto ricca di semi e che questi semi, che si depositano sul pavimento dei fienili, possono essere utilizzati per creare nuovi prati o migliorare quelli esistenti. La descrizione di questa antica pratica si ritrova anche in vari testi e trattati di agronomia almeno a partire dal 1600.

​Oggi chiamiamo fiorume non solo il residuo che si raccoglie nei fienili, ma anche e soprattutto un miscuglio di semi di elevato pregio naturalistico, intenzionalmente prodotto a partire da un prato naturale o semi naturale mediante trebbiatura diretta del fieno. Se il prato donatore è ricco di specie vegetali, il fiorume ne rispecchierà la biodiversità, e, se tali specie sono pure autoctone, la semente rappresenterà un materiale di alta qualità per inerbimenti e ripristini ambientali.

​​Il fiorume è stato recentemente rivalutato, tanto che macchine agricole costruite ad hoc sono in grado di spazzolare i prati donatori maturi, producendo grandi quantità di preziosa semente. Il fiorume rappresenta un materiale già selezionato e adattato a vari tipi di habitat, secondo il sito di provenienza: la sua ricchezza in specie può garantire la ricostituzione in tempi brevi di prati e praterie di qualità a partire da aree nude. L’impiego attento del fiorume riduce inoltre la diffusione nell'ambiente naturale di varietà commerciali, specie esotiche e genotipi selezionati artificialmente. 
Il conseguente mantenimento di elevati livelli di biodiversità naturale anche a livello genetico, assicura notevoli capacità di adattamento e resistenza agli stress da parte sia delle specie che degli ecosistemi, garantendone la sopravvivenza a lungo termine. Per queste ragioni il fiorume è una risorsa importante per le opere di ingegneria naturalistica e per tutti i lavori che comportano inerbimenti estensivi (creazione di prati e pascoli, protezione dei versanti, recupero di cave, bordi stradali, piste da sci etc).

Anche la normativa più recente ha riconosciuto il fiorume come prodotto di pregio per gli interventi ambientali. In particolare, la Direttiva 2010/60/UE, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 148/2012, prevede specificamente due tipologie di miscugli per la preservazione dell’ambiente naturale:
  • le sementi raccolte direttamente, definite come “miscela di sementi commercializzata così come raccolta nel sito di raccolta con o senza pulitura”;
  • le sementi coltivate, definite come “miscela di sementi prodotte con il seguente procedimento: 1) prelievo diretto in natura, 2) moltiplicazione ex situ e 3) eventuale miscelazione e preparazione del miscuglio.
Nella prima tipologia di miscuglio rientra chiaramente il fiorume, mentre nel secondo sono comprese le sementi prodotte in purezza.

Per ulteriori informazioni:
  • visita le pagine dedicate ai vantaggi nell'uso del fiorume, al monitoraggio fenologico delle specie guida, alla legislazione vigente, alla caratterizzazione della semente.
  • scarica e leggi gli opuscoli dedicati: opuscolo sul fiorume (ed. 2011), manuale operativo (ed. 2013), manuale tecnico sulla filiera (ed. 2021), opuscolo con focus sui macchinari (ed. 2021), Quaderno della Ricerca di Regione Lombardia dedicato al monitoraggio degli inerbimenti (ed. 2011).
  • guarda il filmato divulgativo prodotto dal Parco delle Orobie bergamasche.

Se vuoi partecipare alla raccolta del fiorume o sei interessato all'acquisto, non esitare a contattarci oppure compila i questionari.
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Tel. 0341 542266
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