Una diretta conseguenza delle proposte emerse nel corso del Seminario è la stipula, nello stesso anno, di una convenzione tra l’ente di gestione del Parco Regionale del Monte Barro e l’Università degli Studi dell’Insubria (allora denominata Università degli Studi di Milano, III Facoltà di Scienze MM. FF. NN.) per la realizzazione della Stazione Sperimentale per la riproduzione della Flora Insubrica (deliberazione n° 226/96 del 5 novembre 1996). Al contempo analoghe convenzioni vengono stipulate tra il Parco del Monte Barro e la Fondazione Minoprio (CO), nonché tra quest’ultima e l’Università degli Studi dell’Insubria.
Nel frattempo Regione Lombardia, attraverso la “Direttiva sull’impiego dei materiali vegetali vivi negli interventi di ingegneria naturalistica in Lombardia” (DGR n° 6/29567 del 1 luglio 1997), fornisce “indirizzi e disposizioni di carattere tecnico-operativo, relativamente alla scelta delle specie vegetali ed al loro impiego nelle varie forme di propagazione, che dovranno essere considerate nella progettazione, esecuzione e controllo finale delle opere di ingegneria naturalistica”.
la propria attività anche a specie più comuni impiegabili in interventi di ripristino ambientale.
Nel 2000 Regione Lombardia prende atto del protocollo di intesa tra il Parco del Monte Barro e la Fondazione Minoprio per l’istituzione della “Scuola Regionale per l’Ingegneria Naturalistica – Centro regionale per la tutela della flora autoctona” (DGR n° 7/49787 del 5 maggio 2000), e successivamente individua la stessa quale stazione sperimentale ai sensi della L.R. 86/83 (DGR n° 6/3604 del 26 febbraio 2001). Nasce così ufficialmente il “Centro Regionale per la Flora Autoctona”. Successivamente, tra il 2003 e il 2004, Regione Lombardia riconosce l’importanza della conservazione del germoplasma di specie rare e/o minacciate in Lombardia (DGR n° 7/16038 del 16 gennaio 2004), avviando la costituzione della la Banca del Germoplasma delle Piante Lombarde (o Lombardy Seed Bank, LSB), quale parte integrante del CFA.
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