La purezza del fiorume viene misurata calcolando le percentuali in peso delle componenti relative a semi puri e materiale inerte, costituito da tutto ciò che seme non è (steli, fiori, frutti, insetti, sassi, sabbia, ecc.). La procedura prevede la separazione dei semi dagli altri materiali con l’ausilio di setacci e mezzi meccanici, quali soffiatori o separatori per densità. Nelle fasi finali può essere necessario operare manualmente eliminando i residui più piccoli anche ad uno ad uno con pinzette o piccoli pennelli. È inoltre opportuno verificare la presenza delle cariossidi delle graminacee, ad esempio osservandoli in trasparenza con un trans-illuminatore. Al termine della separazione, le componenti di semi puri e materiale inerte vengono pesate, e successivamente partendo dal peso totale del campione esaminato, calcolare le percentuali. Dai dati acquisiti dal CFA tra il 2008 e il 2020, su 330 repliche riferite a circa 110 lotti, il fiorume ha in media una purezza del 40%, con punte massime di 75-80% nei lotti più puri o in quelli sottoposti a setacciatura grossolana da parte del produttore. Nei prati montani è possibile ottenere fiorume con purezze uguali o superiori al 50%.
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