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LIFE SEEDFORCE Using SEED banks to restore and reinFORCE the endangered native plants of Italy
(LIFE20 NAT/IT/001468) In Italia sono presenti numerose specie vegetali di interesse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE), ma, tra queste, molte si trovano in cattivo stato di conservazione. Per rispondere a questa emergenza, la Commissione Europea ha finanziato il progetto LIFE SEEDFORCE - Using SEED banks to restore and reinFORCE the endangered native plants of Italy (LIFE20 NAT/IT/001468), che mira a recuperare e rafforzare le popolazioni di piante autoctone italiane in via d’estinzione grazie alle banche del germoplasma.
Il progetto, avviato il primo ottobre 2021, durerà fino alla fine del 2026 e coinvolge 10 regioni italiane (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Veneto), nonché alcuni territori degli stati confinanti di Francia, Malta e Slovenia.
Nello specifico, LIFE SEEDFORCE intende migliorare significativamente lo stato di conservazione di 29 specie vegetali di interesse comunitario con stato di conservazione sfavorevole, intervenendo concretamente in 76 aree SIC/ZSC incentrate nelle 3 regioni biogeografiche italiane (alpina, mediterranea e continentale) e nelle regioni confinanti in Francia, Slovenia e Malta. Nell’ambito di questo progetto il CFA si occupa in particolare di 4 specie: Eleocharis carniolica, Gladiolus palustris, Liparis loeselii e Saxifraga tombeanensis. I territori coinvolti negli interventi spaziano dal Monte Barro, alla Palude di Brivio e al Sasso Malascarpa nel lecchese, fino al Parco delle Groane in pianura e alle montagne calcaree della Valvestino nell’Alto Garda Bresciano.
In Lombardia le attività saranno realizzate in stretta collaborazione con gli altri enti gestori (Parco Adda Nord, ERSAF, Parco delle Groane e Parco Alto Garda Bresciano) e includeranno il reperimento del materiale di propagazione, la coltivazione delle specie presso il CFA, il monitoraggio, gli interventi preparatori e, finalmente, la messa a dimora delle piante.
Il progetto è capitanato dal MuSe - Museo delle Scienze di Trento e ad esso partecipano, oltre al Parco Monte Barro-CFA, i seguenti partner:
Centro di Ateneo Orto Botanico dell'Università di Padova
Conservatoire botanique national méditerranéen de Porquerolles, Francia Dipartimento di Biologia Ambientale - Sapienza Università di Roma Legambiente APS Onlus Parco Nazionale della Maiella Università degli Studi di Catania Università degli Studi di Cagliari Università degli Studi di Genova Università degli Studi di Palermo Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento dei Scienze Ecologiche e Biologiche Università degli Studi di Udine University of Ljubljana, Biotechnical faculty, Botanic garden, Slovenia Università ta' Malta, Malta Il progetto è inoltre cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente, Cambiamenti climatici e Pianificazione di Malta e dalla Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione ex situ della flora spontanea italiana (RIBES).
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web o sulla pagina Facebook del progetto. |